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“Erba” a tavola: da Governo e Coldiretti il via libera!

Finalmente la Coldiretti, fa chiarezza sulla cannabis a tavola fra biscotti, farina, olio, taralli e pane che hanno preso un’impennata importante. Infatti è  di oggi la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto che mette un punto, ai limiti massimi di Thc (tetraidrocannabinolo) negli alimenti.

C’è tanta soddisfazione che Coldiretti incassa e porta a corredo alle tante aziende agricole che hanno investito in questa coltivazione.

per esempio la farina ottenuta dai semi di cannabis sativa potrà contenere al massimo 2 milligrammi di thc – il principio attivo – per chilo. Il limite sale 5 milligrammi per l’olio. Non saranno però solamente questi i prodotti che adesso potranno arrivare sulle nostre tavole: via libera, infatti, anche alla ricotta, al tofu e perfino alla birra. I terreni coltivati in Italia, in cinque anni, sono aumentati di dieci volte, passando dai 400 ettari del 2013 a quasi 4000 nel 2018.

da governo e coldiretti via libera alla cannabis a tavola

C’è anche chi usa la cannabis per produrre ricotta, tofu e una bevanda vegana, oltre la birra, chi invece la impiega per realizzare oli per la cosmetica, resine e tessuti naturali ottimi sia per l’abbigliamento, sia per l’arredamento, grazie alla grande resistenza di questo tipo di fibra, e persino per il pellet per il riscaldamento, assicurando una combustione più pulita. Un passo avanti, dunque nello sdoganare l’utilizzo della cannabis, mentre si sta ancora lottando per avere il via libera per la cannabis light.

La Ricetta…

Per preparare la tisana a base di canapa biologica, essiccare e frantumare adeguatamente tutte le parti della pianta di canapa (fiori, foglie, semi, steli). Bollire l’acqua e raffreddarla a circa 80 °C. Si consiglia di aggiungere all’acqua un po’ di latte, un cucchiaino di burro o olio vegetale per sfruttare tutte le potenzialità terapeutiche offerte dai cannabinoidi, che si legano ai grassi e non sono solubili in acqua. Versare circa 2 dl ogni cucchiaino di tisana di canapa (aggiungere altri infusi a seconda del gusto), attendere 2-10 minuti e filtrare l’infuso di canapa. Si possono aggiungere un po’ di miele o zucchero, in base ai propri gusti. Durante l’estate consigliamo di raffreddare la tisana in frigorifero e berla come tè freddo.

Per preparare la tisana di canapa dalle radici di canapa essiccare e frantumare le radici. Bollire lentamente le radici per circa 12 ore e filtrare alla fine. Versare circa 2 dl d’acqua ogni cucchiaino di tisana di canapa. Si possono aggiungere anche altre erbe aromatiche, altre parti della pianta di canapa o zucchero, in base ai propri gusti.

I semi di canapa svolgono un ruolo importante nella tisana di canapa in quanto contengono tante sostanze benefiche, compresi gli acidi grassi Omega 3 e Omega 6

La nomina della Alemani alla Biennale di Venezia “Golpe di Baratta”

Salvini esulta alla bocciatura dell’emendamento sulla cannabis light ma c’è il nuovo emendamento!

Il movimento 5 Stelle:

Dopo il fallimento incassato a dicembre nel richiedere la  legalizzazione dalla cannabis,  ci ha  ritentato e ha presentato il nuovo emendamento atto a rendere liberi i prodotti con un contenuto di thc inferiore allo 0,5%.

Salvini:

Il già vicepresidente Salvini ha esultato alla bocciatura del testo, e giudicato “inammissibile” dalla presidente del Senato Elisabetta Casellati perché estraneo alla materia della legge di bilancio in discussione in Aula.

E perché mai? Allora bisogna “legare” alcol, tabacchi, gioco d’azzardo, anche li lo stato è presente. E l’onorevole Salvini non ha certo appellato il governo come spacciatore. I prodotti con un contenuto di thc inferiore al 0,5% con questo nuovo emendamento non dovranno essere più considerati sostanze stupefacenti.

A rafforzare la richiesta c’è  anche la sentenza della Cassazione dello scorso dicembre, in cui i giudici hanno deciso che l’auto coltivazione di una piccola quantità di cannabis per uso strettamente personale non è da considerarsi reato. Bisogna tenere presente che questo è un settore che da lavoro ad oltre diecimila persone e molti imprenditori e proprietari terrieri hanno investito risorse personali. Bisogna fare in fretta.

Ci sono più di tremila aziende ancora in ginocchio a cui ancora non è permessa la commercializzazione. Secondo la Coldiretti ci sono in Italia almeno 4mila ettari coltivati a canapa da 2mila aziende agricole, nate soprattutto negli ultimi due anni.

Il Consorzio nazionale per la tutela della canapa industriale stima un giro d’affari nel 2018 di 150 milioni di euro L’Italia deve assolutamente connettersi al mercato globale di questi prodotti, anche perché il gettito fiscale è di circa 500milioni. E finalmente si colma un vuoto legislativo troppo a lungo tenuto fermo e con disorientamenti per tutti sulla fluorescenza. Molti i lavoratori che si possono impegnare. 

THCB, È italiano il chimico che scopre il nuovo cannabinoide 33 volte più potente del THC

La Cannabis apre ad un nuovo universo. La chimica, la farmacologia, la clinica. Il cammino per chiarire tutti gli aspetti della cannabis è avvenuta  grazie ad una scoperta tutta italiana a dimostrazione che nel campo cannabis come ricerca siamo fra i primi. Ora il problema sta nel reperimento fondi. Un gruppo di ricercatori con a capo il chimico Giuseppe Cannazza si sono avvicinati allo studiato da poco  eppure oggi, si stanno affermando tra i più grandi esperti a livello mondiale. Il professore Cannazza dapprima scettico, è coinvolto alla svolta che avrà lo studio della chimica della cannabis e le sue applicazioni farmacologiche.

Ha iniziato a farsi trasportare per la sua molteplicità di principi attivi il professore Cannazza e le anche per le grandi potenzialità terapeutiche. L’OMC lo ha selezionato come esperto per la procedura di revisione della cannabis terminata poco tempo fa, che è sfociata con una richiesta da parte dell’organismo internazionale di riclassificarla, riconoscendone appunto, le proprietà mediche. Molti ricercatori lo hanno paragonato a Raphael Mechoulam, leggendario scopritore del THC e padre della ricerca sulla cannabis. Lui sorride e si definisce un chimico pubblicando la scoperta su riviste prestigiose come Scientific Report, che fa parte del network della prestigiosa rivista Nature. E’ preciso il professore Cannazza affermando che “Lui è stato il primo a scoprire il THC e il CBD che sono quelli più importanti riferendosi a Raphael Mechoulam .

Rimane e sarà sempre il maestro e colui che ha dato la svolta”. Sul fatto che però la scoperta del suo gruppo possa cambiare la medicina odierna a base di cannabis è possibilista: “Potrebbe. Nel senso che non si tratta solo del THCP uscito su Scientific Report, ma ne è uscito un altro in contemporanea sul Journal of Natural Products che riguarda un altro cannabinoide che è il THCB. Si sta facendo un po’ di chiarezza sulla composizione chimica della cannabis che potrebbe spiegare i numerosi effetti farmacologici”. Dopo le affermazioni dell’illustre chimico si sono aperte molte strade per i ricercatori a livello internazionale visto che la sintetizzazione dello standard di questa sostanza è stato scritto dappertutto così la ricerca può allargarsi.

Ora come è presente l’omologo del THC, c’è anche quello del CBD, il CBDP e saranno scoperti anche gli omologhi di altri cannabinoidi come il CBC, il CBN o il CBG. “Lo stesso dicasi per il THCB”, quello dell’altro articolo uscito in contemporanea. “Ha dato risultati molto interessanti, sempre in vivo nei topi, riguardo il trattamento del dolore: funziona molto bene come analgesico. Voglio dire – conclude Cannazza –  che è stato possibile grazie a tutti i componenti del gruppo di ricerca da me coordinato. Siamo tutti italiani, lo studio è stato finanziato dal MIUR e portato avanti con cannabis prodotta in Italia, la FM2, per la quale ringrazio lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, e infine l’Ufficio centrale stupefacenti che mi ha dato l’autorizzazione. Esprimo orgoglio e gratitudine al mio gruppo”.