Foglie, radici, tricomi: anatomia della pianta di cannabis

Questa breve guida all’anatomia della Cannabis ha lo scopo di familiarizzare con la pianta nella sua forma completa. La cannabis ha un’anatomia diversa a seconda del sesso della pianta, che può essere femmina, maschio o ermafrodita.

Le piante femminili producono i grandi fiori che secernono resina che sono tagliati a forma di boccioli rotondi o appuntiti mentre i maschi producono piccole sacche di polline vicino alla base delle foglie. Le piante maschili impollinano le femmine per avviare la produzione di semi, ma i fiori che produciamo provengono da piante femminili senza semi, chiamate sinsemilla, che permettono di produrre grandi boccioli ricchi di cannabinoidi senza semi.

Le rare piante ermafrodite contengono organi sessuali femminili e maschili che permettono alla pianta di impollinarsi durante la fioritura. Questa auto-impollinazione è generalmente considerata una seccatura tra i coltivatori in quanto rovina le piante sinsemilla senza semi e passa su geni ermafroditi.

 

Anatomia della pianta di cannabis

La pianta di cannabis è composta da diverse strutture, molte delle quali possiamo trovare su qualsiasi specie di fioritura ordinaria. La cannabis cresce su steli lunghi e magri con le sue grandi e iconiche foglie a ventaglio che si estendono da aree chiamate nodi. La cannabis inizia davvero a risaltare nei suoi fiori dove avvengono formazioni uniche e intricate

 

Radici

Al di sotto della superficie del terreno, le radici hanno la doppia funzione simultanea di ancoraggio della pianta e di assorbimento delle sostanze nutritive. Un apparato radicale sano consente alle piante di Cannabis di crescere nel miglior modo possibile: è composta da una singola radice a fittone, che sviluppa molte radici secondarie sino a diventare una massa fibrosa. Esse fanno parte del sistema vascolare della pianta di cannabis, che grazie allo xilema permette di pompare acqua e minerali dalle radici al resto della pianta. Le radici, inoltre, svolgono anche l’importante funzione di ancorare la pianta di Cannabis al substrato, essenziale quando si coltiva all’aperto.

 

Fusto primario e diramazioni

Il fusto principale emerge dalle radici lasciando crescere in verticale la pianta di cannabis. Il fusto è il canale vascolare primario, che trasporta acqua e minerali dalle radici. Le diramazioni secondarie crescono dal fusto principale da punti chiamati nodi. La ramificazione avviene a coppie da ogni nodo e su entrambi i lati del fusto. La distanza tra rami viene chiamato spazio internodale. In genere, le varietà a dominanza sativa hanno uno spazio internodale più ampio rispetto alle varietà a dominanza indica.

 

Foglie a ventaglio

La funzione principale delle foglie a ventaglio è quella di permettere la distinzione tra una pianta di marijuana indica da una pianta di marijuana sativa. In linea di massima, le foglie scure ed ampie sono tipiche della indica, mentre le foglie verde chiaro con dita sottili e affusolare appartengono alle varietà sativa. Le foglie a ventaglio permettono di assorbire tutte la luce disponibile, e internamente il floema, o tessuto cribroso, trasporta l’energia in tutta la pianta.

 

Cola

Le aree in cui crescono le gemme sono conosciute come cime, o “cola”, vengono chiamate anche “cime secondarie”. Una cola si riferisce ad un gruppo di gemme che crescono strettamente insieme. Mentre cole più piccole si verificano lungo i siti in erba dei rami più bassi, la cola principale (a volte chiamata il germoglio apicale) si forma nella parte superiore della pianta, ed è di solito la cima più grande della pianta. Cime più piccole crescono dai nodi della pianta, fra le foglie della chioma. Le cime possono anche maturare in momenti diversi: in molti casi la cima principale maturerà prima delle cime più piccole, a causa della diversa esposizione alla luce.

 

Brattea e Calice

Anatomicamente, i fiori delle piante di cannabis sono chiamati calici, ed hanno l’aspetto di noduli a forma di goccia. Osservando fra le foglioline primarie, quelle più vicine ai germogli potrete trovare i piccoli calici ricchi di tricomi, THC, cannabinoidi ed altre sostanze. Una breccia è ciò che incapsula le parti riproduttive della femmina. Appaiono come “foglie” a forma di lacrima versi e sono ricoperte di ghiandole resinose che producono la più alta concentrazione di cannabinoidi di tutte le parti della pianta. Racchiuso da queste brattee, il calice si presenta come uno strato traslucido sopra l’ovulo alla base del fiore.

 

Stigma e Pistillo

Il pistillo contiene le parti riproduttive del fiore, e i fili vibranti simili ai capelli del pistillo sono chiamati stigmi. Gli stigmi servono a raccogliere il polline dai maschi, iniziano con una colorazione bianca e progressivamente scuriscono a giallo, arancione, rosso e marrone nel corso della maturazione della pianta.  Svolgono un ruolo importante nella riproduzione, ma gli stigmi portano molto poco alla potenza e al gusto del fiore.

 

Tricomi

Per ultimi, ma non meno importanti, i tricomi sono quei “peli” che somigliano a cristalli e contengono terpeni, THC e cannabinoidi. Questa resina viene secreta attraverso ghiandole traslucide a forma di fungo su foglie, steli e calici e hanno la funzione di proteggere la pianta dai predatori e dagli elementi. I tricomi si differenziano durante il processo di maturazione: in principio sono piccoli e chiari, poi crescono in altezza, in seguito diventano nebulosi, ed alla fine ambrati. Gli effetti della cannabis dipendono in grande misura dallo stadio di maturazione dei tricomi.